
Biografia

Ella Klatchko, Natalia e René Paresce, Firenze, 1921
René Paresce nasce in Svizzera a Carouge, vicino a Ginevra, nel gennaio del 1886 dove per un breve periodo risiede la sua famiglia. Trascorre l’infanzia a Firenze, dove resta fino a diciannove anni, dedicandosi alla pittura da autodidatta.
Studia materie scientifiche all’Istituto Tecnico Industriale “Leonardo da Vinci” e frequenta per un anno la Facoltà di Fisica dell’Università di Bologna. Si trasferisce a Palermo, dove si laurea e dove studia con successo l’influsso degli elettroni sullo spettro tanto che gli viene offerta la possibilità della carriera universitaria. Paresce rifiuta.
Nel 1911 torna a Firenze, dove per un breve periodo insegna fisica presso il collegio della Quercia. Diventa amico del poeta e critico musicale Giannotto Bastianelli e del pittore Baccio Maria Bacci.
L’anno successivo parte per Parigi e lavora prima alla Zeiss e poi al Bureau International des Poids et Mesures. Nel 1912 lascia Firenze, dove ritornerà solo per brevi soggiorni, e parte definitivamente per Parigi.
Qui si dedica alla pittura da autodidatta, dipingendo di sera con la luce elettrica, dimostrando di avere piena padronanza dei mezzi tecnici e un’attenzione vivace per le innovazioni stilistiche che la pittura francese propone in quel periodo.
A Parigi Paresce ritrova l’amico Baccio Maria Bacci, col quale talvolta si reca a dipingere en plein air lungo la Senna, frequenta gli artisti di Montparnasse e dei caffè letterari, la Closerie des Lilas e La Rotonde.
Nonostante il suo carattere schivo, s’inserisce nell’ambiente degli artisti residenti a Parigi, conosce Picasso e Modigliani.

René Paresce con la sorella Natalia e il fratello Gabriele, davanti, seduta, la madre Lidia, Cutigliano, 1915

René Paresce vestito da donna, Ella Klatchko vestita da uomo, Londra 1918
Fa parte dell’École de Paris insieme a Moïse Kisling, Chaïm Soutine e partecipa ai Salons parigini, fra cui il Salon des Indépendants e il Salon des Tuileries.
Quando scoppia la prima guerra mondiale René Paresce è costretto a lasciare Parigi assieme alla moglie, la pianista russa Ella Klatchko, che ha conosciuto nel 1912, per recarsi a Londra, dove lavora come assistente al Physical Laboratory di Teddington.
Nel frattempo viaggia per l’Europa, si reca e soggiorna più volte in Svizzera, a Zurigo, dove prende parte ad alcune importanti esposizioni al Kunsthaus e alla Galerie Tanner. L’attività parallela di giornalista e pittore lo porta spesso anche in Germania, a Berlino, dove espone in spazi pubblici e privati.
Nel 1920 è nuovamente a Parigi. Lo si può incontrare tra i vicoli di Montparnasse o seduto ai tavolini del bistrot di Rosalie in Rue Campagne Première, dove – come scrive la moglie Ella – “si recavano a pranzare anche Utrillo e Modigliani; o a Meudon, dove Paresce dipingeva au motif con Soutine e Krémègne o, seduto alla Rotonde, dove beveva innumerevoli café creme e con passione discuteva di pittura”.
In questi anni Paresce alterna la produzione di vedute parigine e paesaggi a quella di nature morte d’ispirazione postcubista, ma è sensibile anche alla classicità dei primitivi toscani del Quattrocento.
Dopo un altro soggiorno londinese, durante il quale partecipa alle mostre organizzate dal London Group, nel 1925 si trasferisce di nuovo a Parigi, e vi rimane fino al 1930, dedicandosi completamente alla pittura. Abbandona la fisica e, per mantenersi, lavora come corrispondente per il quotidiano “La Stampa”.

René Paresce, Berlino, 1923

René Paresce, Berlino, 1923
Nel 1926 è invitato a partecipare con tre opere alla I Mostra del Novecento Italiano alla Permanente di Milano e nel 1927 alla mostra sindacale allo Stedelijk Museum di Amsterdam, mentre nel 1929 è invitato alla II Mostra del Novecento Italiano.
Nel 1928 Paresce entra a far parte del gruppo degli Italiens de Paris insieme a Massimo Campigli, Mario Tozzi, Filippo De Pisis, Giorgio de Chirico, Alberto Savinio e Gino Severini. Il gruppo è sostenuto da Mario Tozzi che, vuole rilanciare e promuovere all’estero la pittura italiana.
Dal 1928 al 1936 René Paresce espone a tutte le mostre del gruppo. Nel 1928 è chiamato da Antonio Maraini a ordinare la sala dell’École de Paris alla XVI Biennale di Venezia. Il suo compito è quello di selezionare gli artisti stranieri residenti a Parigi e fare da intermediario tra loro e l’ente della Biennale.
Dopo le mostre personali nel 1931 a Londra, alla Zwemmer Gallery e nel 1932 a Parigi presso la Galerie de la Renaissance, nel 1933 Paresce espone in un’antologica completa di oli su tela e carte alla Galleria del Milione di Gino Ghiringhelli, tempio della sperimentazione astratta.
Per Paresce non è solo l’occasione di far conoscere il risultato degli ultimi anni del suo lavoro, ma di mostrare il legame tra la pittura moderna europea e quella italiana, di cui lui è stato a suo modo espressione e testimone.
Le sue tele dai toni leggermente smorzati e opachi e con gli sfondi popolati da architetture astratte alludono a dimensioni già oniriche, quasi sognate. Immagini visionarie di marine e di porti e paesaggi cosmici sono i soggetti della sua ultima produzione, che tende sempre più all’astrazione.

René e un amico. Zurigo, 1924

René Paresce, 1935 circa
Negli anni Trenta i suoi dipinti raggiungono anche in Italia un discreto successo di critica e di pubblico, ma lui, l’anno successivo, s’imbarca su un cargo boat di dieci tonnellate, unico passeggero, e intraprende una nuova avventura: un viaggio nelle isole Figi.
Dopo sei mesi torna passando prima per l’America. Sul viaggio scrive trenta articoli per “La Stampa” e un libro, intitolato L’Altra America, pubblicato nel 1935 per le edizioni di Quadrante.
Paresce muore il 15 ottobre del 1937 a Parigi.
René Paresce ha vissuto un’epoca straordinaria e così è stata la sua vita.
La biografia è tratta dal catalogo generale dell’artista a cura di Rachele Ferrario edito da Skira nel 2012.
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La vita di René è stata avventurosa e sembra un romanzo. Marina Valensise su “Il Foglio” ha scritto: “Se fossimo a Hollywood se ne farebbe un film”. È stata raccontata in un libro di Rachele Ferrario, Lo scrittore che dipinse l’atomo, edito da Sellerio: una storia appassionante, che accompagna nel mondo di Paresce, svelando la personalità di giornalista, pittore e scienziato, la sua arte e l’epoca in cui ha vissuto: la Parigi degli anni Folli a cavallo tra le due guerre.
